Vantaggi per l'ambiente, risparmi concreti per i cittadini, un nuovo modello di sviluppo. Sono i risultati della "rivoluzione verde" dell'Islanda, che negli ultimi sessant'anni ha tratto ampi benefici dalla riduzione al minimo del petrolio a favore di risorse rinnovabili indigene come geotermia e idroelettrico. Risultati evidenziati dal progetto UE Geoenv - a cui partecipano 16 partner da tutta Europa - nato per rispondere alle preoccupazioni sugli aspetti ambientali legati all’impiego della geotermia profonda.

Grazie al teleriscaldamento geotermico al posto del petrolio, tra il 1950 e il 2016 gli islandesi hanno ottenuto un risparmio medio annuo pari al 2,6 per cento del PIL, che tradotto in termini pratici vuol dire circa seimila euro risparmiati per una famiglia di quattro persone. Tutto iniziò dopo la crisi petrolifera internazionale del 1973, che fece salire del 70 per cento il prezzo del petrolio: una scure per un'isola dove la metà della popolazione si riscaldava utilizzando questa fonte fossile e che era arrivata a dipendere per l'80 per cento dalle importazioni di carbone e petrolio.

Così il governo varò una politica volta all’esplorazione delle risorse geotermiche esistenti e alla costruzione di nuovi servizi di teleriscaldamento basati sul loro impiego.

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In dodici anni, fino al 1985, l’impiego di petrolio per il riscaldamento è crollato dal 50 al 5 per cento. Attualmente le centrali geotermiche generano un quarto della produzione di elettricità nel Paese e 9 islandesi su 10 scaldano casa grazie al calore della terra.

Dal punto di vista economico, il modello di neoliberismo puro, cui la crisi del 2008 diede il colpo di grazia, ha lasciato spazio a una strategia che si basa sulle risorse rinnovabili e sul  pieno rispetto della natura. Oltre a fornire energia pulita per hotel, famiglie, serre e altri edifici, le risorse geotermiche hanno contribuito allo sviluppo di nuovi settori: essiccazione del pesce, produzione di prodotti a base di frattaglie di pesce, allevamento di pesce piatto di acqua calda, turismo tradizionale e salutare, trattamenti naturali per disturbi della pelle, allevamento di alghe, cosmetici eco-friendly.

Un modello sostenibile e vantaggioso per l'ambiente e per le persone, nel presente e nel futuro.