Più che creare nuovi spazi, è fondamentale la valorizzazione dell'esistente. Perché il potenziale verde delle città italiane sembra offrire – a detta degli esperti – diverse opportunità di intervento.
C’è fiducia e ambizione tra gli operatori del mercato verde urbano in questa fase di ripresa post Covid. È quanto emerge dalle risposte di un campione di 157 addetti della filiera green - accademici, produttori, agronomi e amministratori -, raccolte nel Flormart Green City Report, la prima indagine sui settori di riferimento delle fiere B2B lanciata da Padova Hall nell’ambito del progetto “Data Monitor”.
In generale, la direzione per la ripartenza è orientata verso un utilizzo sociale del verde, che tende a prevalere rispetto ad altri orientamenti con finalità artistiche o scientifiche.
In particolare, il verde estensivo figura al primo posto fra le tendenze che gli esperti prevedono per il prossimo futuro anche se una buona quota di scelte spetta anche a giardini e parchi ricreativi, orti e giardini comunitari.
Le previsioni più rosee in termini di mercato sono quelle che riguardano la "materia prima" e i suoi utilizzi: le piante e la progettazione e manutenzione del verde. La riqualificazione e una buona gestione dell'esistente sono le modalità più citate dagli intervistati, staccando decisamente le azioni volte alla creazione di nuovi spazi.
Fra le città che meglio si stanno muovendo in fatto di verde urbano, di fatto diventando modelli di riferimento, troviamo Milano e Torino, seguite da Padova e Bolzano.
L’ottimismo è dato anche da un altro elemento: a fronte di un impatto della pandemia molto sentito dal settore, si registrano buone valutazioni in merito alla reazione del comparto. Al di là della prevedibile richiesta di supporto da parte delle istituzioni, al settore serve innanzitutto maggior cooperazione fra le aziende: saper fare squadra e saper comunicare a un pubblico ancora scosso dall'epidemia rappresentano, per gli esperti, la chiave per la ripresa.