L'unione fa la forza, sulla strada della neutralità climatica. È un vero e proprio asse strategico green quello che sta nascendo tra Australia e Giappone, un incontro tra risorse naturali e tecnologie nel "nome" dell'idrogeno verde. Dopo l'accordo fra Kawasaki, Iwatani e Fortescue dello scorso dicembre, sono lo stato del Queensland e il gruppo IHI a lavorare sinergicamente su uno studio di fattibilità per un innovativo progetto pilota: si punta a utilizzare l’energia di un impianto solare per alimentare l’elettrolizzatore con cui produrre idrogeno rinnovabile.
Tempistiche, dimensioni e dettagli dell'impianto non sono stati ancora svelati. L'obiettivo, quello sì: dare un ulteriore impulso agli sforzi della multinazionale nipponica per sviluppare la tecnologia e creare una catena del valore di idrogeno e ammoniaca, per aiutare a decarbonizzare la società. A Tokyo, del resto, hanno le idee ben chiare: entro il 2030 si mira a realizzare la prima filiera completa dell'idrogeno rinnovabile, assestandosi tra i principali player mondiali.
L'enorme potenziale fotovoltaico e la favorevole posizione geografica fanno dell'Australia un partner ideale, per sviluppare tecnologie che rendano l'idrogeno green commercialmente conveniente.
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Dall'altro lato, il Queensland ha fissato come obiettivo il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, puntando su idrogeno e rinnovabili. Come spiegato dalle autorità locali il traguardo sarà reso possibile da una serie di fattori: il vantaggio competitivo offerto dalla vicinanza all'Asia, le infrastrutture consolidate, la capacità di produzione e la generazione di energia rinnovabile.