Trento, Mantova, Bolzano, Pordenone e Parma. Sono loro le città italiane più green. A certificarlo è la classifica di Ecosistema Urbano 2019, la ricerca di Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulle performance ambientali dei capoluoghi di provincia.
Con qualche alto e basso, rappresentano da anni l’eccellenza: in particolare Trento sale dal quarto al primo posto. Ma cosa caratterizza la città? Poteva contare già su buone performance complessive, ma deve il suo balzo in testa principalmente al miglioramento registrato nei tre parametri della qualità dell’aria, una leggera crescita dei viaggi degli abitanti sul trasporto pubblico e l’aumento dell’attenzione alla mobilità ciclabile.
Analizzando i dati – evidenziano da Legambiente - si scopre un’Italia dinamica, attenta alle nuove scelte urbanistiche, ai servizi di mobilità, alla progressiva restituzione di vie e piazze ai cittadini, all’impegno contro lo spreco alimentare, alla crescita degli spazi naturali.
Come Mantova, prima lo scorso anno, che conferma ottime performance generali contenendo le concentrazioni di polveri sottili e abbattendo le perdite della rete idrica.
Anche Bolzano migliora il punteggio complessivo: cala il biossido di azoto e si riducono sensibilmente i giorni di allarme ozono, resta al 66,5% la raccolta differenziata dei rifiuti, ma aumenta la produzione pro capite, migliora il trasporto pubblico. La crescita di Pordenone è invece dovuta a un miglioramento nei tre indici legati all’inquinamento atmosferico, ai passeggeri trasportati dal Tpl (trasporto pubblico locale) e a una sostanziale conferma dell’ottima percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato (sfiora l’85%).
Non mancano però le criticità. Una lettura d’insieme delle aree urbane restituisce infatti anche emergenze e troppe performance ambientali scadenti o pessime, a cominciare dall’allarme smog o dal ciclo dei rifiuti. Perché gli indicatori parlano anche quest’anno di un’Italia che si muove in maniera disomogenea. Ma è proprio seguendo la strada tracciata dalle eccellenze - a cominciare dalle città ‘top five’ del report - che si riusciranno a veicolare altre buone pratiche sul territorio e ridurre gli impatti ambientali.