È arrivato tre giorni prima dello scorso anno. Ma è un ospite tutt’altro che atteso e gradito: il 29 luglio è stato l’Earth Overshoot Day, ovvero il giorno in cui l’umanità ha completamente esaurito le risorse a disposizione per l’intero anno.
A certificarlo è Global Footprint Network, associazione internazionale per la sostenibilità che si occupa di contabilità ambientale: calcola l’impronta ecologica per determinare l’Overshoot Day, ovvero “il giorno del superamento”. Un record: mai prima d’ora l’umanità aveva esaurito il capitale naturale annuale così presto ed è come se utilizzassimo le risorse di 1,75 pianeti Terra.
L’Italia non brilla: è il nono Paese con il maggior impatto planetario, avremmo bisogno di ben 2,7 pianeti e abbiamo esaurito le scorte annuali già il 15 maggio.
Allarme, ma anche soluzioni. E un impegno, come il #MoveTheDate, ossia spostare la data dell’Earth Overshoot Day di almeno 5 giorni all’anno, consentendo così all’umanità di raggiungere una sorta di compatibilità con il pianeta prima del 2050.
Opportunità significative che si trovano in cinque aree chiave: città, energia, cibo, popolazione e pianeta. Con suggerimenti e consigli, come l’utilizzo delle rinnovabili e gli effetti concreti: ad esempio, ridurre le emissioni di CO2 derivanti dalla combustione di combustibili fossili del 50% - è la stima di Global Footprint Network - significherebbe spostare la data dell’overshoot di ben 93 giorni.
Inoltre, è stata lanciata la versione beta della #MoveTheDate Solutions Map, per sostenere diverse soluzioni esistenti. Gli utenti possono connettersi tra loro sulla base della geografia e del focus di interesse, accelerando l’implementazione di nuovi progetti nel mondo reale. Cosa posso fare io sarà una domanda a cui, finalmente, si potrà avere una risposta concreta. Per promuovere l’impegno di tutti e ridurre gli sprechi.