Un impianto fotovoltaico bonsai di potenza ridotta, che scambia energia tramite una presa di corrente ed è ideale per alimentare frigo, tv e altri impianti domestici di dimensioni ridotte. Dopo il successo ottenuto nei Paesi Bassi e in Svizzera, è arrivato anche in Italia il fotovoltaico "plug-in" o "plug & play": il sistema facile per la microgenerazione domestica è stato elaborato dalla One Way di Faenza (Ravenna), vincitore del premio Buone Pratiche di Legambiente.
Il microfotovoltaico consente di produrre fino a 350 kWh all'anno, rispetto ai 3mila installati in un comune contatore a servizio di un’unità immobiliare.
Nello specifico, One Way utilizza un pannello di circa 25 chili di peso e 1,50 metri quadrati di superficie, che produce circa 250 kWh/annui e costa intorno ai 500 euro. Il pannello si può installare sul tetto, ma anche in facciata o su un balcone. È dotato di un inverter per la trasformazione dell’energia, un apparato di protezione, un dispositivo di interfaccia e un cavo elettrico con spina schuko. Non servono modifiche al sistema elettrico: basta una presa monofase da 220 volt, anche se è consigliabile la supervisione di un elettricista al momento dell'installazione.
È una svolta per l’edilizia popolare esistente e gli alloggi in locazione o temporanei esclusi da qualsiasi apporto di energia rinnovabile. Il microfotovoltaico a spina consente anche di mettere in rete il surplus dell'energia, ma in genere garantisce pienamente la fornitura per utilizzi immediati, come un frigorifero o un televisore da 55 pollici. Il risparmio garantito va dai 50 agli 80 euro all’anno: considerate le detrazioni, la spesa per il pannello si ammortizza in un lustro. Il sistema One Way ha già convinto oltre 160 famiglia in 60 comuni italiani. E la Terra ringrazia: trasformare l’energia solare in energia elettrica, senza necessità di utilizzare combustibili e senza emissioni nocive è sempre una buona notizia per l’ambiente.