Acqua, sale, sole e una membrana idrofobica. Economico ed ecologico: è il dispositivo multistadio progettato da un team del Politecnico di Torino (SMaLL) e dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM), capace di generare un effetto di raffrescamento sfruttando fenomeni passivi come la capillarità e l’evaporazione, senza fluidi impattanti per l'ambiente. Lo spiega Eliodoro Chiavazzo, corresponding author del lavoro pubblicato sulla rivista Science Advances.
Come nasce l'idea?
Da un precedente progetto, su una tecnologia che partiva dall'acqua di mare e usava la radiazione solare per separare la frazione salina dall'acqua dolce, creando due soluzioni.
Quindi avete ribaltato il concetto?
Esatto: da due soluzioni con diversa salinità, abbiamo pensato di poter ottenere potenza frigorifera per condizionare gli ambienti civili.
Attraverso il dispositivo multistadio...
Sì, un dispositivo che a basso costo sviluppa una certa potenza di raffrescamento, sfruttando non l'elettricità ma soluzioni di diversa salinità.
In che modo?
Abbiamo due strati idrofili, uno bagnato da acqua dolce e l'altro da una soluzione di acqua e sale ad alta concentrazione. La prima, evaporando di più, genera un flusso netto di vapore verso la soluzione salata. Perché si abbiano flussi apprezzabili e un susseguente raffrescamento, la vicinanza dei due strati deve essere inferiore al millimetro. Per mantenere questa distanza senza creare contatto, abbiamo usato delle membrane idrofobiche microporose.
Dove e come andrà installato?
Essendo un dispositivo passivo - che può essere costruito nella forma di un pannello - la sua collocazione naturale è il tetto. Nel lungo termine, l'obiettivo è combinare la macchina solare che produce le due soluzioni a diversa salinità e quella frigorifera che le sfrutta. Un solar cooling passivo, insomma.
Che potenza si ottiene?
Ingegnerizzando il tutto, si gira intorno al centinaio di watt al metro quadrato. Non può raffrescare di suo un ambiente, ma garantire un buon risparmio in combinazione con altre soluzioni.
Economico ed ecologico: perché?
Perché usa fluidi non impattanti per l'ambiente e consente di risparmiare energia elettrica.
Quanto potrebbe costare il dispositivo?
Qualche decina di euro al metro quadrato. Ma se andrà in produzione, i costi si abbasseranno.
Tempistiche del progetto?
Con adeguati finanziamenti e risorse umane, servono un paio d'anni per un prototipo pre-industriale.