È possibile far ripartire un vecchio treno in disuso? Sì, se può diventare un convoglio alimentato al 100% da energia solare. Succede a Byron Bay, cittadina balneare del Nuovo Galles del Sud, in Australia, la Cavvanbah degli aborigeni e la "mecca" di surfisti e di hippie.
È qui che la Byron Bay Railroad Company ha rimesso sui binari un convoglio storico, dotato di 100 posti a sedere, per promuovere la mobilità su ferro a zero emissioni e per andare incontro alle richieste di trasporti eco-friendly provenienti dai cittadini.
Il treno collega il centro della città, intitolata all’esploratore e ammiraglio inglese John Byron, nonno del poeta Lord Byron, alla zona turistica con i resort, lungo tre chilometri di binari. Può contare su un impianto solare da 30 kilowatt, un sistema proprietario di accumulo e una stazione di ricarica. I pannelli solari integrati alla locomotiva e i tetti delle carrozze sono di 6,5 chilowatt, mentre il generatore solare installato a bordo è alimentato da una batteria da 77 chilowattora. Il sistema di ricarica a frenata consente di recuperare fino al 25 per cento dell’energia elettrica. Considerato che il consumo energetico per ogni viaggio è di quattro chilowattora, ogni ricarica può garantire fra le 12 e le 15 corse.
Ogni sistema meccanico e ogni congegno presente sia nella locomotiva, sia nelle carrozze - circuiti di controllo, illuminazione, freni, compressori - è alimentato da energia elettrica generata dai pannelli solari del treno. Probabilmente il “caso” Australia è stato uno spunto d’ispirazione per l’antica Madrepatria: dal 2020 le ferrovie del Regno Unito potrebbero aprire alle rinnovabili, per un risparmio annuo di 5 milioni di sterline.