Niente più diesel dal 2021 e 9 miliardi di dollari di investimento per l'elettrificazione dei nuovi prodotti: la svolta elettrica di FCA potrebbe segnare l'atteso decollo del settore delle auto elettriche e ibride in Italia.

Decisivi potrebbero essere gli incentivi pubblici annunciati dal governo e l'obiettivo di raggiungere quota un milione di e-car entro il 2022.     


Logico, del resto, nel contesto di un’Europa che punta a portare la quantità di auto elettriche al 30% del parco automobilistico continentale nel 2030.

Auto elettriche e ibride, l'Italia guarda all'Europa
Auto elettriche e ibride, l'Italia guarda all'Europa

E che, per farlo, punta su norme sempre più stringenti sulle emissioni e sul diffondersi delle colonnine di ricarica, 100mila in tutta Europa, di cui solo il 2,35% si trova in Italia. Si sono attivate in questa direzione la Germania, il cui governo ha stanziato 600 milioni di euro per garantire fino a 4 mila euro per l’acquisto di un nuovo veicolo, la Spagna che ha investito 20 milioni di euro per incentivare l’acquisto di auto a combustione e 15 nell’infrastruttura di ricarica, e la Francia con un bonus di 6mila euro per l’acquisto e uno di 4mila euro come “ringraziamento” per aver scelto l’auto elettrica.

 

Su tutti, però, la Norvegia dove le vendite di auto elettriche e ibride hanno superato quelle delle vetture diesel e benzina, grazie all’esenzione di quasi tutte le tasse legate al possesso del veicolo e a diversi incentivi che abbattono quasi del tutto i costi di parcheggio, ricarica e pedaggi autostradali.

 

In Italia, a parte l’esenzione del bollo per i primi cinque anni, gli incentivi sono soprattutto territoriali. Ma ora scendono in campo anche le aziende con proposte di noleggio a lungo termine: in primo piano, Plug&Go di Edison che prevede, fra l’altro, l’installazione di colonnine di ricarica in casa e un programma di risparmio legato all’utenza domestica.