Le onde del mare, una risorsa altamente affidabile e virtualmente infinita. Una risorsa sulla quale si sta focalizzando l'australiana Wave Swell Energy, con un nuovo progetto pilota partito a Grassy, su King Island, piccolo atollo al largo delle coste della Tasmania. Un lembo di terra che si appoggia su eolico e solare per due terzi del proprio fabbisogno energetico e che in breve tempo, grazie all'energia delle onde, potrà coprirne la totalità con fonti rinnovabili.
Il progetto dell'azienda di Melbourne — che si occupa esclusivamente di sviluppare tecnologie per produrre energia dalle onde e farla arrivare su scala commerciale — prevede l’installazione di un impianto da 200 kW basato sull'originale tecnologia a colonna d’acqua oscillante.
King Island è stata scelta per l'ampia gamma delle condizioni d'onda necessarie per convalidare i test.
Altra caratteristica peculiare dell'impianto è la sua mobilità: può essere infatti spostato in più località, per testare sia il potenziale dei siti sia la produttività effettiva in base al moto ondoso e in differenti momenti della giornata. La prevedibilità delle onde (legata al suo dipendere unicamente dalle fasi lunari e solari) permetterebbe a sua volta di abbattere il bisogno di grandi capacità di stoccaggio, necessarie invece per alimentare una griglia elettrica basata su fonti green meno prevedibili come eolico e solare.
Il progetto da 8 milioni di dollari è stato finanziato sia da investitori privati, sia dal pubblico. Il governo australiano infatti, è particolarmente attento e sensibile ai possibili sviluppi di questa tecnologia. Secondo alcuni studi, gran parte della costa meridionale dell'Australia è adatta alla produzione di energia dalle onde che, se sviluppata al massimo, potrebbe arrivare all’11 per cento del mix energetico nazionale entro il 2050.
Numeri e tecnologie che fanno di quello australiano un esempio da ammirare, ma soprattutto da seguire e imitare.