I rifiuti non sono soltanto un costo e un materiale da smaltire, ma soprattutto una risorsa. È questa l'idea di base di Circularity, start up fondata nel 2018 e compartecipata al 20 per cento da Innovatec, la cui mission è fornire servizi innovativi alle imprese, guidandole verso l'ottimizzazione del consumo di risorse e la riduzione degli scarti nei sistemi produttivi. Circularity ha lanciato il primo motore di ricerca per avviare processi di economia circolare e un sistema di collaborazione peer to peer per scambiare materiali da riutilizzare nei processi di produzione, tracciare e rendere trasparenti i flussi di materia. Oggi può contare su circa 20 mila aziende presenti sulla piattaforma. Ne abbiamo parlato con Alessandra Fornasiero, CEO di Circularity e presidente di Innovatec Power, e con Camilla Colucci, nel CdA della startup che guida in tandem con Alessandra Fornasiero.
Qual è l'ispirazione di Circularity?
Camilla: Circularity nasce all'interno di un gruppo di aziende già orientate all'ambiente. Sin dall'inizio l'obiettivo è stato dedicarci all'economia circolare come nuova realtà per recuperare i rifiuti industriali. La differenza con altre startup e grandi realtà italiane è che questo per noi rappresenta il core business.
Alessandra: La startup ha due anime: alcuni "vecchi" del settore, tra cui ci sono anche io, che da anni hanno investito e che hanno lavorato per molti anni nella green economy, e anche un gruppo di ragazzi giovani tra cui Camilla, che rappresentano l'innovazione - sia dal punto di vista della ricerca dei materiali, sia digitale - in un mercato ancora poco maturo.
Consulenza, ricerca, formazione: per questo le aziende scelgono Circularity?
Camilla: Forniamo un valore aggiunto per la corretta gestione del rifiuto a quelle imprese che hanno obiettivi di Carbon Neutrality. Le aiutiamo a misurare e ridurre l'impronta carbonica. Consideriamo sempre due parametri: quello economico di vantaggio per i partner e quello ambientale, legato alla CO2 risparmiata o ridotta.
Alessandra: Grazie ai servizi innovativi guidiamo le imprese verso l’ottimizzazione e la riduzione del consumo di risorse, per raggiungere gli obiettivi della Circular Economy.
Come declinate il concetto di sostenibilità?
Camilla: L'economia circolare può avere un enorme impatto dal punto di vista della gestione delle risorse. Il riutilizzo della materia limita l'estrazione di materie vergini ed evita lo spreco di risorse che verrebbero altrimenti buttate.
Alessandra: Ha tanti driver, dall'acqua all'energia, dalla mobilità ai rifiuti, e dal momento in cui affrontiamo il tema del minor impatto ambientale non si può sottovalutarne uno rispetto all'altro. Da parte di Innovatec aver costruito un forte gruppo, che può contare su competenze di Circularity in economia circolare e rifiuti, può pesare sulla strada del raggiungimento della Carbon Neutrality.
Qual è l'obiettivo a medio termine?
Camilla: Popolare la piattaforma il più possibile, dall'edilizia al settore all'agroalimentare, per attivare circoli virtuosi cross-settoriali. Siamo partiti a giugno e in due mesi abbiamo coinvolto 150 aziende grazie anche alla forza commerciale di Innovatec. L'obiettivo è convincere le aziende a considerare il rifiuto non più un costo, ma una risorsa.
Alessandra: Ci aspettiamo un interesse crescente, a breve lanceremo anche una campagna social strutturata. Vorremmo costruire una community di manager e imprese che possano scambiarsi esperienze e che vada oltre i confini nazionali.
Circularity e le energie rinnovabili: quale rapporto le lega?
Alessandra: Il fotovoltaico e l'eolico sono due settori che si interrogano sull'utilizzo e sul recupero degli scarti, tra pannelli e pale eoliche. Credo però, di intravedere più un rapporto sinergico che di servizio: due driver fondamentali per arrivare all'obiettivo decarbonizzazione.