Una biennale di street art che combatte l’inquinamento. È Super Walls, un festival di muralismo sostenibile che, tra il 6 e il 16 giugno 2019, ha coinvolto 10 artisti italiani e 4 artisti francesi per dipingere 20 muri tra Padova e Abano Terme, utilizzando colori capaci di purificare l’aria.
Interi quartieri periferici e industriali delle due città venete sono stati completamente riqualificati grazie all’uso della tecnologia italiana Airlite. Le pitture, attivate dalla luce sia naturale che artificiale, sono capaci di eliminare agenti inquinanti come gli ossidi di azoto, benzene, formaldeide, trasformando ogni parete in un depuratore d’aria naturale come se fosse un bosco diffuso: 12 metri quadrati eliminano l’inquinamento prodotto da un’autovettura in un giorno.
Le pitture Airlite sono testate, inoltre, per neutralizzare gli odori, eliminare il 99,9% dei batteri, prevenire le muffe, respingere la polvere e lo sporco e ridurre i costi energetici fino al 50%.
Le opere d'arte così realizzate hanno il merito di ri-ossigenare la città. E la rassegna, curata da Dominique Stella e Carlo Silvestrin, ha evidenziato anche un allestimento originale e suggestivo. E così sui muri sono comparse le stelle tridimensionali della Cappella degli Scrovegni in omaggio a Giotto, grazie a un’opera firmata da Alessio-b.
Oppure la storia dentro la storia, che parla di un amore perduto, di un lupo e di un orso. È la storia di Cappuccetto Orso, raccontata da Tony Gallo sulla facciata di un vecchio cinema che grazie al suo murale si toglie di dosso un po’ di polvere, si veste del suo abito migliore e continua a far sognare la città.
Al ristorante Amici Miei di Padova ha invece preso forma un grande furgoncino rosa che cola e si scioglie, ma non è colpa del caldo: merito di Roulè e del dripping, ormai un elemento irrinunciabile della sua cifra stilistica.
Opere belle e simboliche. Con un motivo in più per apprezzarle: l’arte al fianco della sostenibilità.