I tetti “verdi” possono migliorare la qualità dell’aria degli edifici: ora c’è anche una nuova ricerca firmata dalla Portland State University che lo dimostra. Le piante riducono infatti l'anidride carbonica nell'atmosfera producendo ossigeno e i tetti con la vegetazione possono ridurre la quantità di ozono che entra negli edifici.
Un ulteriore vantaggio, dato che questi risultati – come riportano gli studiosi -, si aggiungono ai già noti benefici ambientali dei tetti verdi. Tra questi, la riduzione del biossido di carbonio, la diminuzione del deflusso delle acque piovane e la riduzione del calore urbano.
Il loro effetto positivo, però, è limitato in caso di tetti individuali: al contrario, ampie aree di tetti verdi in zone specifiche di grandi città produrrebbero un beneficio notevole.
Per arrivare a queste conclusioni sono stati coinvolti i ricercatori dei dipartimenti di Ingegneria Meccanica e dei Materiali, di Biologia e la Honors College dell'università, che hanno allestito dispositivi di misurazione sul tetto di un grande negozio al dettaglio a North Portland (in Oregon, negli Stati Uniti).
Gli esperti hanno misurato l'aria che entrava nell'edificio dalle prese d'aria esterne e scoperto che l'aria proveniente dalla zona del tetto verde aveva livelli di ozono leggermente inferiori rispetto a quella proveniente dalla zona non coltivata. Hanno così appurato che la vegetazione intrappolava e filtrava l'ozono nell'aria esterna. Si tratta di un processo fondamentale per rimuovere gli inquinanti dall'atmosfera, noto come deposizione a secco, in cui le particelle sospese nell'aria si raccolgono o si depositano su superfici solide.
Uno studio condotto su un periodo di due giorni, che spingerà gli autori a una ulteriore ricerca: i risultati giustificano uno studio a più lungo termine, che potrebbe includere la misurazione di altri inquinanti e dell'ozono. Per coltivare la sostenibilità, dall’alto di un tetto ricco di vegetazione.