Edison ha ridotto il debito e tornerà in utile nel 2018 - "Il Sole 24 Ore" 29 novembre 2016
La stretta attualità riguarda certo l'esito dell'Opa su Alerion (che si chiuderà venerdì e in caso di vittoria farebbe passare la società dal quarto al secondo posto sul mercato italiano dell'eolico), ma il vero obiettivo rimane il parco clienti di Eni (sei milioni nel gas e due nell'elettricità), che consentirebbe a Edison di acquisire la dimensione che cerca da tempo. Operazione che comporterebbe l'apertura del capitale, con l'ingresso di un «investitore di lungo periodo».
«Abbiamo detto da tempo - ha spiegato ieri l'amministratore delegato della società controllata al 99% da Edf, Marc Benayoun - che il nostro target è quello di triplicare il numero di clienti finali. Oggi ne abbiamo 1,2 milioni e la taglia critica minima non può essere inferiore a 3 milioni. Un risultato che possiamo aggiungere con la crescita organica, grazie alla totale liberalizzazione prevista nel 2018, e qualche acquisizione mirata, tra cui un'altra che abbiamo già in programma nell'eolico dopo Alerion. Però non c'è dubbio che l'acquisizione anche parziale dei clienti Eni ci consentirebbe di accelerare i tempi». Quando si potrebbe realizzare l'operazione? «Eni ha già preso la sua decisione strategica di vendere e ci auguriamo che la formalizzazione, con tutti i dettagli, possa arrivare entro il primo trimestre dell'anno prossimo».
Non si tratta di un'iniziativa troppo onerosa, per Edison? «L'investimento per Alerion è di circa 40 milioni. Quella su Eni potrebbe essere nell'ordine di qualche miliardo. Quindi richiede ovviamente un approccio totalmente diversa. II nostro piano è quello di aprire il capitale per far entrare un investitore italiano, industriale o finanziario, stabile, di lungo periodo, con una quota che potrebbe arrivare al 35 per cento. C'è anche l'intenzione di rivolgersi al mercato, aumentando un flottante oggi praticamente inesistente. Anche se Edf conserverà comunque una quota maggioritaria». Questo significa che il mercato italiano rimane strategico e non avete alcuna intenzione di uscirne, nemmeno a fronte di un'offerta interessante. «Il tema non esiste. Edison non è in vendita e la nostra non è certo una strategia di uscita bensì di conquista. Basata su tre assi: una maggiore concentrazione sul mercato interno, mantenendo all'internazionale solo una presenza nel Mediterraneo, soprattutto in Egitto; un riorientamento forte sulla distribuzione; una maggiore presenza nelle rinnovabili. Un processo che ci dovrebbe portare a diventare il primo operatore nell'eolico a fine 2017 e il secondo distributore sul mercato, con una focalizzazione sul gas».
Per quando prevede un ritorno all'utile? «Intanto non vorrei che si dimenticasse che in questi anni abbiamo ridotto il debito da 3 a1,2 miliardi, perché serve a poco fare utili con un debito elevato. Penso comunque che nel 2017 saremo vicini all'equilibrio e che nel 2018 potremmo chiudere in utile».
Marco Moussanet (“Il Sole 24 Ore" 29 novembre 2016)