Intervento di Marc Benayoun durante l'Innovation Week
Oltre 130 anni fa Edison è stata la prima società a costruire una centrale termoelettrica nell’Europa continentale. L’elettricità è stata una grande innovazione che ha accompagnato la crescita economica, il benessere e il progresso della società moderna. Oggi stiamo vivendo un’altra rivoluzione, ovvero quella digitale. Una rivoluzione che, come l’energia, ha un effetto dirompente su tutti i settori dell’economia e della società. A differenza del passato, il ritmo di questo cambiamento è velocissimo, continuo e pervasivo. I numeri li conosciamo: 3 miliardi di persone e imprese connesse a livello globale, 8 miliardi di oggetti connessi (esclusi i cellulari) e oltre 2 miliardi di account attivi sui social network. Boston Consulting stima che l’economia digitale nel 2020 avrà un impatto di circa 6,6 trilioni di dollari sul prodotto interno lordo dei paesi G-20 ovvero il 7,1% del prodotto interno lordo di questi paesi.
E il mondo dell’energia come vive questa rivoluzione?
Con la sua forza disruptive il digitale è entrato anche nel settore energetico che è chiamato ad una profonda trasformazione. L’impatto del digitale riguarda infatti l’intera catena del valore dell’energia: dagli approvvigionamenti, alla distribuzione e al trasporto, fino alla vendita e al rapporto con i clienti finali.
Alcuni esempi di trasformazione derivano dall’Internet of Things che oggi offre nuove potenzialità per sviluppare sistemi interconnessi che possono contribuire a migliorare la vita di tutti i giorni. Pensiamo alle smart grid che rendono la gestione della rete elettrica più flessibile ed efficace grazie allo scambio di dati. Oppure la smart home dove è facile monitorare e ottimizzare i consumi elettrici in tempo reale attraverso i dispositivi avanzati. Per le famiglie, le imprese e il Paese questo significa poter ottimizzare la spesa energetica con benefici a livello economico e ambientale.
Un altro campo di fondamentale rilevanza per il settore energetico è rappresentato dai big data. Pensiamo alla possibilità di sfruttare i flussi di dati dalle centrali elettriche per migliorarne l’efficienza o gestire in sicurezza le reti di distribuzione dell’elettricità. O ancora, le potenzialità offerte dai dati provenienti dai consumatori che possono aiutarci a prevedere meglio i livelli di consumo e i picchi della domanda elettrica, oltre che ad aiutarli ad ottimizzare i loro consumi.
Anche la sharing economy pone nuove sfide per il settore energetico, sfide che dobbiamo essere in grado di cogliere per trasformarle in opportunità. Oggi, ognuno di noi può diventare al contempo un produttore, un consumatore e anche un venditore di energia. Possiamo infatti facilmente installare un pannello fotovoltaico o un mini impianto eolico presso la nostra abitazione che può diventare una sorta di piccola centrale elettrica. Sempre più gli utenti potranno scambiarsi quantità di energia in tempo reale grazie alle piattaforme digitali che costituiscono un punto di incontro tra domanda e offerta, secondo un modello tipico della sharing economy.
Oggi ai consumatori non basta acquistare la sola energia elettrica. Il consumatore si è trasformato in un soggetto attivo diventando egli stesso un gestore della produzione, con la necessità di impiegare la propria elettricità in modo ottimale. I clienti oggi vogliono servizi su misura e soprattutto l’interconnessione con gli altri dispositivi. Una smart home in cui l’elettricità, i sistemi di sicurezza e gli elettrodomestici si parlano per facilitare e ottimizzare la gestione domestica.
Con il digitale cambia anche la modalità di interagire con le aziende. I consumatori vogliono parlare con l’azienda in modo diretto e in tempo reale andando oltre i canali tradizionali. Su questo fronte siamo stati tra le prime utility a puntare sui social network come canale diretto e trasparente di dialogo con tutti i nostri stakeholder: dai consumatori, alle istituzioni, ai media.
Tutte queste sfide sono il driver per la crescita futura del settore energetico che deve far evolvere il proprio schema mentale e aprirsi al cambiamento.
Come 130 anni fa, in Edison puntiamo sull’innovazione. Dall’interno all’esterno, premiamo e investiamo sulle idee e tecnologie che possono accrescere la nostra competitività e migliorare la vita di tutti i giorni dei consumatori. Come Gruppo EDF abbiamo circa 3.000 ricercatori ed abbiamo appena realizzato un nuovo centro di ricerca e formazione in Francia, a Saclay, investendo più di 400 milioni di euro per il futuro. Come Edison abbiamo un centro di ricerca più piccolo, ma estremamente all’avanguardia, vicino a Torino (Trofarello), ed abbiamo partnership attive con le migliori università e centri di ricerca. L’innovazione è la nostra linfa vitale e stimoliamo le nuove idee all’interno dell’azienda anche grazie ad una sorta di incubatore aziendale (Innovation Lab). Con il premio Edison Pulse, inoltre, supportiamo la crescita delle startup più dinamiche in Italia.
Abbiamo quindi un modello di innovazione aperta in cui rientra anche l’Innovation Week che si apre oggi: una settimana davvero ricca di eventi, durante la quale promuoviamo la circolazione delle idee dei migliori startupper, maker, scienziati e ricercatori, ovvero l’Italia che immagina e crea il futuro di domani.
Vi invito a partecipare agli eventi dell’Innovation Week e vi aspetto alla conclusione, il 10 giugno, con la finale di del Premio Edison Pulse: scopriremo insieme le tre startup più innovative d’Italia.