Il mercato elettrico italiano nel 2015
Bilancio di energia elettrica in Italia e scenario di riferimento
La domanda lorda complessiva di energia elettrica in Italia nel 2015 è stata pari a 315,2 TWh (TWh = miliardi di kWh), in aumento di 4,7 TWh (+1,5%) rispetto all’esercizio precedente; in termini decalendarizzati (i.e. depurando il dato dagli effetti derivanti da variazioni del numero di giornate lavorative) il valore risulta in aumento dell'1,3%. La produzione nazionale, al netto dei pompaggi, ha coperto l'85% della domanda, valore in lieve diminuzione (-0,6%) rispetto a quello del 2014.
La produzione nazionale, aumentata complessivamente di 1,6 TWh, registra una significativa riduzione della produzione idroelettrica di 14,8 TWh (-24,9%) rispetto al 2014, che era stato caratterizzato da livelli di idraulicità record, parzialmente compensata da una maggior produzione termoelettrica di 13,8 TWh (+8,3%). Per quanto riguarda le altre fonti rinnovabili, continua il trend positivo degli ultimi anni, con una crescita di 2,6 TWh (6,1%): in particolare si segnala una maggior produzione degli impianti fotovoltaici (+2,8 TWh, +13% rispetto al 2014) e geotermici (+0,3TWh, +4,5%), che hanno compensato una minor produzione degli impianti eolici (-0,5 TWh, -3,3%). Anche il saldo netto d’importazione è cresciuto di 2,7 TWh (+6,1%), mentre i consumi dei pompaggi si sono ridotti di 0,5 TWh (-20,6%). Dal punto di vista delle infrastrutture si segnala l’entrata in operatività dell’elettrodotto di interconnessione Malta-Sicilia (200 MW) avvenuto nel mese di aprile. Con riferimento allo scenario prezzi al 31 dicembre 2015, la quotazione media del PUN TWA (Prezzo Unico Nazionale Time Weighted Average), si è attestata ad un livello di 52,3 euro/MWh, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (52,1 euro/MWh) nonostante un lieve aumento della domanda.
La richiesta di energia elettrica, come già illustrato, è stata soddisfatta da una produzione termoelettrica in crescita data la diminuzione della generazione da fonti rinnovabili, da imputare principalmente ad una minore idraulicità. Tuttavia la contrazione dei costi di generazione termoelettrica, dovuta ad un calo dei prezzi delle materie prime, sia gas (spot) che carbone, ha determinato una stabilità del prezzo dell’energia elettrica sul mercato nazionale rispetto al 2014.
Per quanto riguarda i prezzi zonali, nel corso del 2015 la CCT (differenza tra prezzo zonale e PUN) Sicilia ha subito un calo rilevante (-82%), attestandosi sui 5,2 euro/MWh. Tale riduzione è imputabile all’introduzione della disciplina degli impianti essenziali la quale prevede che, a partire dal 1° gennaio 2015, e fino all’entrata in operatività del cavo Sorgente-Rizziconi tra la Sicilia e il Continente, gli impianti programmabili siciliani siano qualificati come risorse essenziali per la sicurezza del sistema e pertanto abbiano obbligo d’offerta su MGP ad un prezzo massimo stabilito in funzione della tecnologia. Osservando l’andamento mensile del PUN, gli scostamenti più significativi si sono registrati nel mese di luglio (+46% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), a causa dell’eccezionale ondata di caldo che ha determinato livelli record di domanda e della riduzione della produzione da fonti rinnovabili, e nel mese di ottobre (-23% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), per l’effetto combinato di una minor domanda elettrica, una maggiore produzione da fonti rinnovabili e costi di generazione termoelettrica in diminuzione.
Nel 2015, il gruppo di ore F1 è rimasto sostanzialmente stabile, mentre si osserva un decremento nel gruppo F2 (-3,4%), che nei mesi da aprile ad agosto ha però registrato valori mediamente superiori a quelli di F1, data la crescente produzione da fonti rinnovabili che ha contribuito ad abbassare i prezzi nelle ore centrali della giornata spostando la punta di prezzo nelle prime ore serali. In aumento il gruppo di ore F3 (+3,1%).