Edison: comincia il viaggio del rigassificatore di Rovigo verso l'Italia
L’impianto garantirà la copertura del 10% del fabbisogno italiano di gas. Grazie al contratto di 25 anni con il Qatar Edison si assicura 6,4 miliardi di metri cubi di gas all’anno, pari all’80% della capacità di rigassificazione dell’impianto.
Milano, 1° settembre 2008 – Dal cantiere di Algeciras – a ridosso dello stretto di Gibilterra – prende il via il viaggio del terminale di rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL) destinato a essere collocato nel Mar Adriatico, al largo di Porto Levante, in provincia di Rovigo. Il terminale ha una capacità di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi di gas l’anno, pari al 10% del fabbisogno nazionale di gas e a circa il 10% della capacità di rigassificazione installata in Europa.
Da questo nuovo impianto arriverà un forte contributo per la copertura del deficit di produzione di gas in Italia, in un mercato in cui la domanda attesa è in crescita ad un tasso annuo del 2% circa per il periodo 2008-2013. Edison, che avviò il progetto oltre 10 anni fa, detiene attualmente una quota del 10% in Terminale GNL Adriatico Srl, la società che ha realizzato l’i mpianto, e si è assicurata il diritto di utilizzo dell’80% della capacità di rigassificazione del terminale, pari a 6,4 miliardi di metri cubi di gas all’anno, in base all’accordo di vendita di GNL con Ras Laffan LNG II (una joint venture tra Qatar Petroleum ed ExxonMobil). Il restante 20% sarà a disposizione del mercato secondo le procedure fissate dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Gli altri soci in Terminale GNL Adriatico Srl sono la Qatar Terminal Limited e la ExxonMobil Italiana Gas, entrambi con una partecipazione del 45%.
“Questo progetto è fondamentale per Edison e per tutto il Paese”, ha dichiarato Umberto Quadrino, amministratore delegato di Edison. “L’Italia dipende per buona parte della propria produzione elettrica dal gas, una risorsa che fino ad oggi è stata importata prevalentemente dalla Russia, dal Mare del Nord, dalla Libia e dall’Algeria. Grazie a questa infrastruttura e ai contratti di fornitura ad essa associati, Edison apre una nuova via del gas, importando GNL da un Paese sino a oggi non collegato con l’Italia e contribuendo in tal modo alla sicurezza del sistema energetico nazionale e alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento”. “Questo terminale di rigassificazione è un esempio di eccellenza tecnologica, il primo impianto off shore al mondo in cemento armato in grado di ricevere, stoccare e rigassificare il GNL” ha dichiarato Pietro Cavanna, responsabile della Business Unit Idrocarburi. “Ma ne siamo orgogliosi anche perché questo impianto rappresenta, dopo molti anni, la prima nuova via di importazione del gas che consentirà al Paese di guardare con più serenità al suo futuro energetico”.
L’entrata in operatività del terminale consentirà a Edison di avvicinarsi ai suoi obiettivi di crescita nel settore idrocarburi che prevedono entro il 2013 una disponibilità di gas pari a 23 miliardi di metri cubi annui a partire dagli attuali 13 miliardi, con lo scopo di raggiungere la completa autonomia dei fabbisogni della società. Nell’ambito del suo programma di crescita Edison sta inoltre sviluppando altre due infrastrutture, i gasdotti Galsi e ITGI, che entreranno in funzione nel 2012 apportando una capacità addizionale di importazione di gas pari a 16 miliardi di metri cubi. In particolare, il Galsi collegherà l’Algeria alla Sardegna e alla Toscana. Di Galsi Edison è il principale socio italiano e ha già firmato con l’algerina Sonatrach un contratto per la fornitura di 3 miliardi di metri cubi. L’ITGI è il corridoio energetico che arriverà all’Italia partendo dalle aree del Caspio, attraverso Grecia e Turchia: Edison si è già assicurata l’80% della capacità di trasporto sul tratto Italia – Grecia e sta attualmente negoziando con i paesi produttori la fornitura di gas
Il rigassificatore verrà trainato via mare da 4 rimorchiatori coprendo le 1.700 miglia nautiche che dividono Algeciras dall’Adriatico con un viaggio di circa 22 giorni. Dopo aver raggiunto l’area di mare prescelta, a circa 15 chilometri dalla costa veneta, il terminale sarà posizionato stabilmente sul fondo marino a circa 28 metri di profondità. In seguito, verrà installato il sistema di ormeggio delle navi metaniere e verrà collegato al metanodotto (già posato) che porterà il gas naturale sulla terraferma. Completate le operazioni di installazione, il terminale inizierà un periodo di collaudi e prove per assicurare la piena operatività prevista nel 2009. ll gas per questo progetto proverrà dal campo “North Field” nel Qatar, il più grande giacimento di gas al mondo, con più di 25.000 miliardi di metri cubi e sarà liquefatto con moderni treni di liquefazione in Qatar.
Obblighi informativi verso il pubblico previsti dalla delibera Consob n. 11971 del 14.5.1999 e successive modifiche.
ALLEGATO
DATI TECNICI DEL TERMINALE ADRIATIC LNG
La struttura portante in cemento armato (Gravity Based Structure - GBS), del peso di circa 290.000 tonnellate, è lunga 180 metri, larga 88 e alta 47, misure equivalenti alla superficie di più di due campi da calcio per l’altezza di un edificio di dieci piani, la maggior parte della quale sarà sottacqua. All’interno della struttura di calcestruzzo sono collocati due serbatoi di stoccaggio del GNL da 125.000 metri cubi ciascuno, mentre sulla sommità sono installati l’impianto di rigassificazione e gli impianti ausiliari, come il modulo per la generazione dell’energia elettrica con le turbine a gas, nonché una piattaforma per elicotteri e gli alloggi. Il terminale sarà posizionato sul fondo marino in un'area dove la profondita' dell'acqua e' di circa 28 metri e stabilizzato con una zavorra di sabbia e acqua immagazzinata nelle apposite intercapedini. Le strutture per l’ormeggio e lo scarico del GNL sono progettate e provate per accogliere in sicurezza navi metaniere di diversa stazza. La struttura sarà collegata alla rete nazionale gas attraverso un metanodotto. Il primo tratto, realizzato da Terminale GNL Adriatico, attraversa 15 Km di mare, 10 Km di Delta del Po e 15 Km di entroterra, per giungere alla cabina di misura a Cavarzere (Ve). Il secondo tratto, realizzato da Edison e lungo 84 Km, trasporterà il gas da Cavarzere al nodo della rete nazionale di distribuzione, vicino a Minerbio (Bo).
Il rigassificatore e le strutture connesse sono state realizzate nel rispetto degli standard internazionali di salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza. Il progetto ha ottenuto parere favorevole in 4 diverse Valutazioni di Impatto Ambientale. La collaborazione con le autorità ha portato all’adozione di oltre 100 misure specifiche di protezione ambientale e all’attuazione di un ampio programma di monitoraggio, sia per la fase di costruzione che di esercizio.
IL GNL
La liquefazione della maggior parte del gas metano sarà effettuata da Ras Laffan LNG II a Ras Laffan (Qatar) attraverso un processo che porta la temperatura del gas a - 162° centigradi e ne determina una riduzione di volume di 600 volte. Il gas liquefatto viene trasportato da navi speciali. Cinque metaniere sono recentemente entrate in esercizio e sono destinate ad effettuare la rotta verso il Mare Adriatico: il terminale sarà infatti servito settimanalmente dalle metaniere provenienti da Ras Laffan. Le navi per il trasporto del GNL e i terminali di rigassificazione sono progettati e costruiti nella massima sicurezza seguendo i più avanzati standard del settore e nel rispetto di tutte le normative vigenti. Inoltre navi e terminali sono gestiti con le più avanzate procedure operative. In più di 45 anni di attivita', le navi metaniere hanno viaggiato per più di 100 milioni di miglia senza incidenti di rilievo. La tecnologia del GNL consente di superare il vincolo dei tradizionali gasdotti e di collegare mercati lontani ai luoghi di produzione del gas, rendendo disponibili via nave risorse energetiche che, altrimenti, non sarebbero accessibili. La tecnologia di liquefazione di grandi volumi di gas ha permesso uno sviluppo accelerato delcommercio di GNL a livello globale: già oggi il GNL rappresenta circa il 25% degli scambi internazionali di gas. In Italia, invece, il GNL rappresenta oggi solo il 5% del gas importato, ma è destinato a giocare un ruolo crescente, diversificando le fonti tradizionali di importazione e quindi aumentando la sicurezza e la competitività degli approvvigionamenti.