Il nuovo nucleare in Italia per i cittadini e le imprese: il ruolo per la decarbonizzazione, la sicurezza energetica e la competitività
Lo Studio, realizzato da The European House - Ambrosetti in collaborazione con Edison e Ansaldo Nucleare, ha l’obiettivo di esaminare lo scenario dell’energia nucleare a livello globale ed europeo, concentrandosi sugli sviluppi tecnologici e sulla crescente domanda di energia elettrica decarbonizzata. Questo contesto rende il nuovo nucleare una componente essenziale per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica stabiliti a livello internazionale ed europeo. Lo Studio fornisce una valutazione dettagliata, sia qualitativa che quantitativa, dei benefici potenzialmente attivabili dal nuovo nucleare, analizzando l'impatto complessivo sul sistema-Paese e gli effetti positivi per l'industria, i cittadini e i territori locali.
I progetti di espansione del nucleare in Asia e in Europa
Il nucleare sta vivendo oggi una fase di espansione e un progressivo shift verso l’area asiatica: 40 dei 61 progetti di reattori in stato di costruzione nel Mondo sono localizzati nei Paesi APAC, proiettando questa area a diventare già nel 2030 il principale produttore al Mondo di energia nucleare. In questo contesto, a livello europeo sono 18 i Paesi che hanno previsto progetti di sviluppo dell’energia nucleare. Il nuovo nucleare - costituito da Small Modular Reactors (SMR) e Advanced Modular Reactors (AMR) - rappresenta una «rivoluzione» per lo sviluppo dell’energia nucleare. In un contesto di forte competizione internazionale (sono oltre 80 i progetti in fase di sviluppo nel Mondo), l’Europa sta adottando misure concrete per promuovere lo sviluppo del nuovo nucleare ed ha avviato a marzo 2024 l’European Industrial Alliance sugli SMR.
Sicurezza e strategia per l'autonomia energetica
Il nuovo nucleare rappresenta una delle fonti energetiche più sicure ed affidabili per affrontare la questione dell’autonomia strategica. Questa tecnologia, infatti, presenta allo stesso tempo una bassa necessità di combustibile e una limitata dipendenza dalle materie prime critiche, oltre a una riduzione della dipendenza da Paesi terzi. L’industria energivora ha un ruolo cruciale nel processo di decarbonizzazione in Italia: nel 2022 ha contribuito al 15% delle emissioni GHG e al 16% dei consumi energetici nazionali. In questo contesto, il nuovo nucleare emerge come una soluzione strategica, non producendo emissioni di CO2 durante la fase operativa, garantendo una fornitura stabile e continua di energia e offrendo molteplici possibilità di applicazione (elettricità, calore per usi industriali ed idrogeno).
La chiave per decarbonizzazione e stabilità energetica integrata
Il nucleare può giocare un ruolo chiave nei processi di decarbonizzazione. Considerando tutto il ciclo vita, è infatti la tecnologia di generazione elettrica con il più basso fattore emissivo. Inoltre, grazie alle sue caratteristiche, è in grado di garantire una fornitura stabile e costante in tutto l’arco della giornata, agendo da «stabilizzatore sistemico» in complementarietà con lo sviluppo delle rinnovabili intermittenti e abilitando così una produzione elettrica integrata e decarbonizzata. Per promuovere lo sviluppo del nuovo nucleare in Italia e accelerare il percorso di decarbonizzazione è essenziale una chiara visione industriale a medio-lungo termine, in grado di massimizzare i benefici e i risparmi per gli utenti finali e il sistema-Paese e valorizzare le competenze della filiera industriale e della ricerca in Italia.
Opportunità, sviluppo locale e benefici socio-economici
Considerando gli scenari di sviluppo previsti in Unione Europea (60 GW) e in Italia (6,8 GW) al 2050, il nuovo nucleare potrebbe generare un mercato potenziale pari a fino 46 miliardi di Euro per la filiera industriale italiana, con un Valore Aggiunto attivabile fino a ~14,8 miliardi di Euro. Considerando anche i benefici indiretti e indotti, investire nel nuovo nucleare potrebbe abilitare un potenziale impatto economico complessivo per il sistema-Paese di ~50,3 miliardi di Euro (~2,5% del PIL italiano del 2023) e generare 117.000 nuovi posti di lavoro. Il nucleare rappresenta uno strumento di sviluppo locale che porta con sé numerosi benefici di natura economica e sociale per i territori e i cittadini che lo ospitano. Il nuovo nucleare garantisce, inoltre, sicurezza rafforzata, agilità di installazione e un ridotto consumo di suolo.