Forte Marghera
La prima iniziativa condotta dal Comitato Edison a Venezia risale all’estate del 1882, con l’illuminazione dello stabilimento S.A. Cotonificio Veneziano.
Dal 1920 vengono acquistate nuove aree destinate alla realizzazione del nuovo polo industriale.
Queste le origini di un rapporto iniziato oltre un secolo fa.
Il totale rifacimento della centrale termoelettrica di Marghera Levante, è per Edison l’occasione per documentare, attraverso la raccolta di immagini provenienti dall’Archivio Fotografico Edison, un secolo di attività industriale svoltasi a Porto Marghera. Oltre 250 scatti, documentano l’attività industriale di questo sito da parte di Montecatini, Edison, Montecatini Edison (poi Montedison) e consociate, per la gran parte relative a produzioni del ramo chimico, petrolchimico e siderurgico, illustranti i luoghi nei quali sorgevano gli impianti, senza ovviamente trascurare l’elemento umano. Questa mostra è dedicata al rapporto tra Azienda e territorio, ma al contempo è rappresentazione oggettiva delle problematiche legate all’evoluzione del mondo industriale.
Dalle origini alla guerra
La realizzazione di un nuovo polo industriale situato sulle barene dei Bottenighi, voluto fortemente da Piero Foscari, Giuseppe Volpi e dal sindaco di Venezia Filippo Grimani, col concorso di banche ed imprese e finanziato dallo Stato. Per le moderne infrastrutture approntate e per la sua felice collocazione geografica, il sito fu valutato di interesse anche dalla “Montecatini” Società Generale per l’Industria Mineraria ed Agricola che, guidata da Guido Donegani, artefice del nuovo corso chimico della Società, deliberò l’acquisto nel 1920 di alcune aree da destinare alla realizzazione dei nuovi impianti.
Ricostruzione e sviluppo
Terminato il secondo conflitto mondiale, mentre la Montecatini procedeva con il ripristino degli impianti pesantemente danneggiati dagli eventi bellici, nel 1946 un nuovo protagonista faceva il suo ingresso a Porto Marghera. La sempre più probabile nazionalizzazione dell’energia elettrica, convinse la Società Edison, guidata da Piero Ferrerio e Giorgio Valerio, a diversificare le proprie attività orientandosi verso il settore chimico, in quel momento in forte espansione.
Gli anni di plastica
Sono gli anni corrispondenti al cosiddetto “Boom Economico” (1958-1963) nei quali un sempre maggiore benessere raggiunge fasce sempre più estese della popolazione. La Montecatini diviene sempre più nota al mercato di massa, anche grazie al grande schermo, dove complice “Carosello”, presenta al pubblico televisivo il Moplen, nome commerciale dato al polipropilene isotattico, ideato da Giulio Natta, premio Nobel per la chimica nel 1963.
"Darei l'intera Montedison per una lucciola"
Pier Paolo Pasolini
In seguito alla nazionalizzazione del settore nel 1962, la Edison acquisisce nel luglio 1966 il controllo della Montecatini. Le attività del gruppo Montecatini Edison Spa (poi Montedison), spaziano così dalla chimica alla petrolchimica, dai farmaceutici ai coloranti, dalle fibre artificiali alla grande distribuzione, dagli alimentari ai settori estrattivo e metallurgico, a molto altro. Nasceva così uno dei maggiori colossi petrolchimici del mondo. L’Italia è divenuto un paese consumista, come denunciato da Pier Paolo Pasolini. Se il “Boom” è finito, e qualche avvisaglia di crisi si profila all’orizzonte, la crescita prosegue, pur con qualche rallentamento, almeno fino allo shock petrolifero del 1973.
Nuovi impianti per nuove sfide
Il nuovo millennio porta con sé nuove sfide a livello globale; i cambiamenti climatici, la necessità di un utilizzo attento e consapevole delle risorse, l’innovazione e la transizione energetica, sono temi largamente condivisi dall’opinione pubblica. Nel 2002 la fusione tra Montedison, Edison, Sondel e Fiat Energia dà vita ad una nuova società che mantiene il nome di Edison Spa, dal 2012 controllata da EDF (Électricité de France SA).
La centrale termoelettrica più efficiente d'Europa
Grazie all’accordo siglato con Ansaldo Energia, Edison doterà la propria centrale termoelettrica di Marghera Levante di una nuova turbina che permetterà di produrre energia elettrica utilizzando meno gas naturale. In questo modo sarà incrementato il rendimento dell’impianto e sarà possibile abbattere le emissioni in atmosfera.