E se dessimo nuova energia alla bellezza come 140 anni fa?
Il nostro storico rapporto con il Teatro alla Scala inizia nel 1883 quando per la prima volta un’opera viene illuminata grazie all’energia elettrica. Dopo aver azzerato le emissioni di dieci Prime compensando il fabbisogno energetico degli spettacoli attraverso fonti rinnovabili, il connubio si è arricchito attraverso un percorso di efficientamento energetico che ci ha visti affiancare una delle istituzioni culturali più prestigiose al mondo. Dal 2023 Edison è diventata inoltre fondatore permanente della Fondazione sancendo in modo definitivo il legame con il Teatro alla Scala.
Scala Green: il percorso di transizione energetica
Siamo da sempre impegnati per sostenere la cultura e per promuovere la sostenibilità nell’ambito dal design, del teatro, del cinema e della musica. Per questo Edison, oltre ad essere da aprile 2021 fornitore unico di energia green del Teatro alla Scala, ha avviato con l’istituzione un percorso virtuoso volto ad una gestione più efficiente dell’energia, con l’obiettivo di generare un impatto ambientale e sociale positivo.
I numeri della diagnosi energetica
L’intervento presso i laboratori Ansaldo
I Laboratori del Teatro alla Scala, nei locali delle ex acciaierie Ansaldo, brillano di una luce diversa: quella del nuovo impianto di illuminazione a LED.
Un sistema di smart lighting che assicura risparmi per oltre il 60% e, tramite il controllo wireless, una gestione più efficiente e flessibile dei punti luce.
Un rapporto storico
La nostra storia si lega sin dalle sue origini a quella del Teatro alla Scala, quando il fondatore di Edison Giuseppe Colombo intuisce che la dinamo dell’inventore Thomas Alva Edison è la chiave del futuro e decide di avviarne la sperimentazione in Italia. Nasce così la prima centrale termoelettrica dell’Europa Continentale, Santa Radegonda, dove viene generata l’energia elettrica che nella notte della Prima del 26 dicembre 1883 illumina per la prima volta le 2.450 lampadine, in sostituzione dei lumi a gas, che donarono alla Gioconda di Amilcare Ponchielli un effetto straordinario mai osservato prima.