A Edison Open 4Expo l'economista Paul Allan David
Milano, 18 settembre 2015 – La lotta ai cambiamenti climatici deve essere affrontata con un approccio sistemico, che tenga conto dei riflessi che il climate change ha sulla disponibilità di cibo e acqua. Ne è convinto Paul Allan David, l’economista ospite stamani di Edison Open 4Expo in un incontro dal titolo “The economics of stabilizing the global climate and sustaining the world’s food – while there is still time”.
L’effetto che i cambiamenti climatici hanno sul pianeta è ormai sotto gli occhi di tutti e ormai non lo si può negare: aumento della temperatura terrestre, desertificazione, innalzamento dei mari, aumento della frequenza e dell’intensità di condizioni climatiche estreme. Tutti fattori che si ripercuotono sulle colture, provocando carestie e malnutrizione. “Nel dibattito pubblico, come in quello politico, il climate change è un tema caldo. Non a caso Expo 2015 ruota intorno al problema al “cibo”. Tuttavia, nonostante molto se ne parli, non è stata messa in campo nessuna risposta che possa risultare efficace e fattibile”, dichiara Paul Allan David.
“Non desidero apparire catastrofista, ma è bene tenere presente – continua il professor David - che è in gioco il benessere materiale delle generazioni future, gli standard di qualità della vita e di conseguenza il pieno dispiegamento della capacità umane”. Le soluzioni? Esistono già, risponde. Sono a portata di mano diverse opzioni tecnologiche: “Oggi siamo in grado di consolidare i meccanismi di riduzione di gas serra, andando ad agire in modo strutturato sulla produzione e distribuzione dei beni; e siamo in grado di pianificare, adesso che c’è ancora tempo, la transizione energetica e di pensare a come assicurare la crescita economica e l’aumento del benessere in un mondo a basse emissioni di carbonio”.
Paul Allan David è professore di Economia alla Stanford University e a Oxford ed è una delle voci più influenti sulla scena internazionale. Oltre ad essere considerato il pioniere di un nuovo metodo di indagine, quello della “dipendenza dal percorso”, che mette in relazione i piccoli eventi della storia con i processi della micro e macro economia, è anche uno dei candidati più accreditati al Nobel.
Paul Allan David è il quinto ospite del ciclo di incontri che Edison dedica ai grandi innovatori dell’Economia, dopo Amartya Sen, Michael Landesmann e Jackie Krafft. e Joel Mokyr. La prossima a intervenire il 19 ottobre sarà Bina Agarwal che in India gode di una notorietà pari a Indira Gandhi per i suoi studi su povertà e ineguaglianza. Mentre a conclusione del calendario Edison Open 4EXPO, interverrà la direttrice del Cern di Ginevra Fabiola Gianotti, simbolo dell’eccellenza della ricerca italiana.
Edison Open 4EXPO è il ricco calendario di eventi con cui la società energetica apre le porte alle menti più brillanti di questo secolo, per costruire insieme un Charter dell’Innovazione da lasciare come eredità al nostro Paese e alle sue istituzioni dopo l’Esposizione Universale. Premi Nobel, economisti prestigiosi, scienziati, i più noti opinionisti, artisti italiani ed internazionali, ma soprattutto giovani ricercatori, startupper e maker si confrontano durante i 6 mesi di Expo nella sede storica di Foro Bonaparte, all’Edison Open Garden Triennale e alla Rotonda della Besana per costruire insieme il dopo Expo 2015.
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Edison è tra i principali operatori in Italia ed Europa nell’approvvigionamento, produzione e vendita di energia elettrica e idrocarburi. Con i suoi 130 anni di storia, Edison ha contribuito all’elettrificazione e allo sviluppo del Paese. Oggi opera in 10 paesi nel mondo in Europa, Africa, Medio Oriente e Sud America, impiegando 3.000 persone. Nel settore elettrico Edison può contare su un parco impianti per una potenza complessiva di 7.700 MW. Nel 2014 Edison ha prodotto 17,6 TWh coprendo una quota di mercato pari al 6,7%. Nel settore degli upstream, la società può contare su riserve di idrocarburi per 347 milioni di barili d’olio equivalente. Il portafoglio di approvvigionamento gas di Edison è invece pari a 13,2 miliardi di metri cubi.
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