Edison change the music: Mozart è più "green" di Lady Gaga; amanti di musica ambientalisti più a parole che nei fatti

Al via la quarta edizione di Edison-Change the Music con il contest per band emergenti. Una delle band vincitrici aprirà il concerto green dei Bon Jovi il 17 luglio.

Gli amanti di musica classica e lirica (57%) sono più attenti all’ambiente di quelli di musica pop (46%), metal-punk all’ultimo posto. Gli italiani vanno di più ai concerti live se sono eco-sostenibili (74%) ma in pochi rinunciano all’auto (34%) a favore del trasporto pubblico. Nel 2010 si sono tenuti oltre 23.500 eventi musicali producendo circa 1.700.000 tonnellate di CO2. I concerti green taglierebbero le emissioni di CO2 del 75%. Questi in sintesi i dati emersi dall’Osservatorio sulla sostenibilità ambientale e musica realizzato da Edison in collaborazione con l’ISPO di Renato Mannheimer.

Roma, 17 maggio 2011. Gli italiani sono ambientalisti più a parole (il 70% si dichiara molto attento all’ambiente) che nei fatti (il 39% non attua alcun comportamento eco-sostenibile mentre il 30% si dichiara interessato all’ambiente ma poi non fa nulla concretamente). Un atteggiamento che si riflette anche nel modo di fruire la musica: mentre dichiarano di preferire i concerti eco-sostenibili (74%) soltanto una minoranza (34%) rinuncia all’auto a favore del trasporto pubblico per seguire la propria band preferita dal vivo. La voce dei trasporti incide per oltre il 70% sull’impatto ambientale complessivo di un evento musicale soprattutto in termini di emissioni di CO2. I più virtuosi e coerenti nei comportamenti eco-sostenibili sono gli amanti di musica classica e lirica seguiti a distanza da quelli di musica pop mentre il metal-punk si posiziona all’ultimo posto. Il solare e l’eolico le fonti di energia più apprezzate dagli italiani (64% circa) a scapito delle fonti fossili (es. metano al 24,7% del o petrolio all’1,7%).

Sono questi i principali risultati dell’Osservatorio sulla sostenibilità ambientale e la musica realizzato da Edison in collaborazione con l’ISPO di Renato Mannheimer e presentato oggi durante l’evento a emissioni zero all’Università LUISS in occasione del lancio della quarta edizione di Edison-Change the Music. Condotto su un campione rappresentativo della popolazione italiana, lo studio mette in evidenza gli atteggiamenti, i comportamenti e le contraddizioni degli italiani verso l’energia, l’ambiente e la musica.

Edison-Change the Music è il primo progetto italiano per sviluppare la cultura della sostenibilità e del risparmio energetico nella musica. L’evento di oggi, completamente a emissioni zero grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici, ha visto la partecipazione di Renato Mannheimer, Andrea Prandi, direttore relazioni esterne di Edison, Franco Mussida di CPM Music Institute, Roberto Cotroneo, direttore Master of Music LUISS, Pierluigi Fortunelli di Ecoluce, Andrea Seminara di Azzero CO2 ed Omar Pedrini, ex Timoria, e il saluto di Pier Luigi Celli, Rettore LUISS.  

Durante la giornata si sono anche esibite le prime band del Contest Edison per artisti emergenti. Il contest comprende una sezione speciale che permetterà ai vincitori di diventare l’opening band al concerto green dei Bon Jovi (17 luglio, Udine). Le band si potranno esibire live nel tour green di Edison nelle principali città universitarie italiane a maggio e giugno. Info e regolamento: www.edisonchagethemusic.it

Il progetto ha raccolto l’adesione di un ampio gruppo di operatori ed esponenti del mondo musicale tra cui: Piero Pelù; Elio e le Storie Tese; Enrico Ruggeri; Max Gazzé; Franco Mussida (CPM Music Institute); Elena Di Cioccio; Federica Gentile (Radio 2); Nick The Nightfly (Radio Montecarlo); Omar Pedrini (ex Timoria).

“Esistono molti modi di fare business. Con questo progetto crediamo che si possa legare il tema dell’energia a quello del rispetto per l’ambiente. Insieme a Legambiente intendiamo far giungere al maggior numero di persone un messaggio che incoraggia l’uso sostenibile delle risorse energetiche. Abbiamo scelto la musica come veicolo di comunicazione sia nella sua espressione più popolare sia attraverso la musica più colta. Siamo infatti anche sponsor della Prima della Scala. Edison-Change the Music è diventato inoltre partner della Sustainable Energy Europe Campaign promossa dalla Commissione Europea e questo è per noi motivo di grande orgoglio”, ha dichiarato Andrea Prandi, direttore relazioni esterne di Edison.

Italiani popolo di ecologisti: molto a parole, meno nei fatti. Le donne le più attente.
La maggioranza degli italiani, ovvero il 69%, si mostra molto interessata e sensibile al tema della tutela ambientale (il 31% mostra poco interesse). Il “pollice verde” come categoria più attenta all’ambiente va alle donne, agli adulti tra 45 e 54 anni, ai più istruiti e ai residenti nelle regioni del Nord-Est. Tuttavia, solo pochi italiani (39%) mettono in pratica comportamenti eco-sostenibili mentre è abbastanza nutrito il numero degli incoerenti (30%), ovvero coloro che si dichiarano interessati all’ambiente ma poi non fanno nulla concretamente. Il 23% invece non è né interessato all’ambiente né impegnato in comportamenti ecosostenibili mentre il restante 8%, abbastanza contradditorio, dice di non essere interessato all’ambiente ma attua comportamenti virtuosi. Il comportamento che gli italiani faticano di più a mettere in pratica è l’abbandono dell’auto privata a favore dei trasporti pubblici (solo il 34%). Una voce, quella del trasporto dei partecipanti e dello staff verso i concerti, che è responsabile della maggior parte delle emissioni totali di CO2 degli eventi musicali (70%). Tra i comportamenti eco-sostenibili più adottati regolarmente dagli italiani: la raccolta differenziata (70% degli intervistati), l’utilizzo di lampadine a basso consumo energetico (70%), uso di lavatrice/lavastoviglie a temperature basse (55%), mentre l’uso efficiente del riscaldamento/condizionamento, la parsimonia nell’uso di acqua calda e lo spegnimento degli elettrodomestici in stand-by si posizionano al 48%.

Solare ed eolico le energie più amate
Il solare e l’eolico godono di un favore dominante tra gli italiani (64% circa), a scapito delle fonti da combustibili fossili (apprezzamento compreso fra il 24,7% del metano e l’1,7% del petrolio) mentre solo il 7% ama l’energia nucleare. Il solare è apprezzato per il rispetto dell’ambiente (73%), il risparmio energetico (60%), la presunta economicità (56%) e la capacità di garantire l’indipendenza energetica dell’Italia (45%). L’eolico risulta ecologico (73%), capace di garantire risparmio energetico (57%), conveniente (54%), adatto alla produzione sul territorio italiano (43%). Per gli italiani le fonti fossili risultano “pericolose” (dal 22% del metano fino al 72% del petrolio) e poco rispettose dell’ambiente (dal 33% del metano fino al 92% del carbone e al 96% del petrolio).

Agli italiani piace la musica live eco-sostenibile
Il tema degli eventi musicali eco-sostenibili, che riducono quindi l’impatto ambientale, è noto ancora a pochi italiani (solo il 10% sa bene di cosa si tratta) ed è diffuso soprattutto tra chi va di più ai concerti e a chi si interessa di più ai temi ambientali. Il 68% degli intervistati non conosce questo tipo di eventi mentre il 22% ne ha sentito parlare ma non sa bene di cosa si tratta. La maggioranza, ovvero il 90%, ritiene tuttavia che sia “molto importante che anche in campo musicale si cominci a parlare di attenzione all’ambiente” e il 74% “andrebbe più volentieri ad un concerto se sapesse che è stato organizzato in modo sostenibile”. Considerando che sono pochi gli italiani che ascoltano musica dal vivo (solo il 24% va nei locali e il 18% ai grandi concerti live), la musica “green” può stimolare la maggior partecipazione agli eventi live. Generalmente, la conoscenza dei concerti sostenibili cresce proporzionalmente all’interesse e al livello di attività sia in campo musicale che ambientale. I più informati si dimostrano i più giovani (fascia 18-34enni) e i più istruiti.

La musica classica batte il pop sull’ambiente
Esiste una certa correlazione tra interesse per l’ambiente e per la musica: tra chi si dichiara appassionato alla musica è infatti più alta sia la percentuale degli interessati all’ambiente sia quella di coloro che mettono in pratica comportamenti ecologici. In particolare, sono gli amanti della musica classica e lirica i più impegnati in ambito ambientale (57%). A seguire gli amanti di rhythm&blues, soul, rap, hip hop (50%), quelli di pop, etno pop, folk al 46%, rock al 44%, jazz ed elettronica al 38% e all’ultimo posto come meno “green” gli amanti di metal-punk (36%); al 3% invece coloro che non hanno un’opinione in merito.

Italiani eclettici nei gusti musicali, ma con ascolto passivo  
Gli italiani amano la musica: la maggioranza assoluta degli intervistati (57%) si dichiara “molto appassionata”, il 30% esprime un interesse moderato, e solo il 13% non esprime alcun interesse per la musica. Tuttavia, la maggior parte (75%) si limita ad un ascolto “passivo” della musica, ossia dichiara di ascoltare più o meno abitualmente la radio, mentre sono pochi coloro che ascoltano musica dal vivo, come rilevato in precedenza, o che creano e ascoltano la propria playlist (48%). Gli italiani invece che fanno e producono musica sono oltre un milione. La maggioranza relativa (39%) non ha un genere musicale preferito, ma ascolta un po’ di tutto. Seguono, con il pubblico più numeroso, gli appassionati della musica pop, etno pop e folk (29%), classica e lirica (9%), rock, rhythm&blues, soul, rap, hip hop (8%), metal-punk (2%) ed infine elettronica e jazz (1%). Esiste quindi uno scarto, soprattutto generazionale, tra i veri appassionati di musica e coloro che si dichiarano appassionati ma poi non traducono questa passione in atteggiamenti di ascolto attivo. Sono infatti i più giovani (18-24enni) coloro che più amano la musica, amano ascoltarla anche live e si appassionano a generi musicali più di nicchia (specialmente metal, punk ed elettronica).

Musica miglior veicolo per diffondere l’attenzione all’ambiente
La musica può svolgere davvero, oltre che una funzione di intrattenimento, anche una funzione sociale, diventando il veicolo per diffondere anche tra i più giovani i concetti di tutela e rispetto ambientale.

OSSERVATORIO EDISON SULL’IMPATTO AMBIENTALE DEGLI EVENTI MUSICALI IN ITALIA

Dal 2008 Edison studia e monitora gli eventi musicali nel nostro Paese rilevando il numero dei concerti e relative emissioni inquinanti. L’obiettivo è quello di individuare ed attuare soluzioni più eco-sostenibili nell’organizzazione e svolgimento dei concerti musicali in Italia.

Nel 2010 si sono tenuti circa 23.583 eventi musicali (festival all’aperto, esibizioni nei grandi club, concerti nei palazzetti) rispetto ai 21.553 eventi musicali del 2009, ovvero il 10,9% di eventi in più. Gli eventi del 2010 hanno prodotto 1.658.701 tonnellate di CO2, corrispondenti al consumo elettrico di oltre 330.000 famiglie in 1 anno (il consumo elettrico di una famiglia di tre persone corrisponde ad emissioni per oltre 5 tonnellate di CO2 all’anno). Il dato delle emissioni 2010 è rimasto pressoché costante rispetto all’anno precedente (1.665.590 tonnellate di CO2), nonostante un incremento del numero di eventi.

Negli ultimi quattro anni le emissioni dei concerti sono ammontate complessivamente a 6.554.240 tonnellate di CO2.

Aumentano anche gli eventi che adottano soluzioni eco-compatibili consentendo così di attenuare in parte l’impatto delle emissioni inquinanti. I concerti green nel 2010 hanno consentito un risparmio complessivo di circa 161.139 tonnellate di CO2, pari al consumo elettrico di circa 32.000 famiglie in 1 anno.

Il concerto eco-sostenibile
Per ogni evento musicale di piccole-medie dimensioni (circa 600 persone), un approccio sostenibile (utilizzo di energia da fonti rinnovabili per gli impianti elettrici e di illuminazione, trasporto pubblico invece dello spostamento in autovettura personale, materiale promozionale su carta riciclata e raccolta differenziata) può ridurre le emissioni di CO2 di oltre il 75% passando da emissioni medie di 789 tonnellate di CO2 a circa 175.

La voce più impattante sotto il profilo ambientale è data dai trasporti con un’incidenza di circa il 70% sulle emissioni totali. A seguire i materiali (food&beverage, carta per scopi informativi e promozionali) con il 27% e i consumi energetici che assorbono la rimanente quota del 3%.

Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna: elevato numero di eventi musicali e forte impatto ambientale
La regione con il maggior numero di eventi musicali è la Lombardia che lo scorso anno ha ospitato circa 5.070 concerti live di musica leggera. Seguono Emilia Romagna, Piemonte e Lazio rispettivamente con 3.302, 2.830 e 2.500 eventi musicali. Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna sono invece le regioni che, attraverso le iniziative musicali promosse, hanno prodotto il più alto livello di emissioni di CO2 immettendo nell’ambiente circa 445.783 tonnellate di CO2.

Lombardia si conferma la più green; Lazio segue le orme
Seppur la Lombardia, con gli eventi musicali che ha ospitato, abbia generato la maggior quantità di anidride carbonica, è anche quella più impegnata nell’adozione di soluzioni di taglio delle emissioni ed efficienza energetica. Più della metà dei concerti sono stati infatti organizzati con misure ecosostenibili. Le misure più adottate sono state la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la maggior incentivazione di utilizzo dei trasporti pubblici e la miglior gestione dei rifiuti. La Regione Lazio ha aumentato negli ultimi anni la sensibilità ambientale negli eventi musicali seguendo da vicino i progressi fatti dalla Lombardia. Ben posizionate anche il Piemonte, la Toscana, la Puglia e l’Emilia Romagna che hanno forti margini di miglioramento nella riduzione delle emissioni nei concerti.