Speciale conferenza di Copenhagen

Climate Change Conference. Copenhagen 7-18 dicembre 2009.

Verso Copenhagen 
A Copenhagen è in corso (dal 7 al 18 dicembre) la 15ma conferenza ministeriale - cd. COP 15 (Conference-of-the-Parties) - dell'UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change). Durante la conferenza si discute il futuro dell'attuale sistema di politiche per la lotta al cambiamento climatico, basato sulla convenzione quadro e sul Protocollo di Kyoto (i cui effetti terminano nel 2012). Sulla base della Roadmap definita a Bali nel 2007, i temi sui quali i negoziati dovranno trovare un giusto compromesso riguarderanno: 

1. le misure di mitigazione (per i Paesi industrializzati implicheranno obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni che siano misurabili, riportabili e verificabili e per i Paesi in via di sviluppo l’implementazione di politiche di sviluppo sostenibile); 
2. le misure per l’adattamento volte a rispondere alle necessità immediate dei Paesi meno sviluppati soggetti a siccità, desertificazione e inondazioni come effetti del cambiamento climatico; lo sviluppo ed il trasferimento tecnologico a supporto delle azioni di mitigazione e adattamento anche attraverso strumenti di incentivazione e strumenti finanziari a livello pubblico e privato. 

Ridurre le emissioni di gas serra 
Ai paesi industrializzati si richiede di fissare degli obiettivi chiari che portino ad un’e ffettiva riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2020. Ai paesi emergenti viene invece richiesto un intervento concreto affinché riducano le emissioni. D’altro canto, paesi in via di sviluppo vogliono che le loro controparti industrializzate riducano le emissioni di almeno 40% rispetto ai livelli del 1990. 

L’impegno europeo 
Durante le trattative degli ultimi mesi l’impegno principale di UE e USA è stato quello di coinvolgere maggiormente i Paesi in Via di Sviluppo nella riduzione delle emissioni climalteranti, ma questi ultimi si dimostrano riluttanti nella definizione di target numerici e chiedono, piuttosto, un maggiore impegno dei Paesi più ricchi nello stanziamento di fondi per la mitigazione e l’adattamento. 

Un accordo difficile 
Sta crescendo un consenso sempre maggiore, a livello globale, sul fatto che a Copenhagen non sarà raggiunto un accordo internazionale vincolante con la definizione di specifici target. Secondo gli osservatori si arriverà ad ottenere un accordo “politicamente inderogabile” che impegni anche i paesi in Via di Sviluppo più avanzati e che faccia da base per la definizione di target numerici nei primi mesi del 2010.

USA: un nuovo ruolo 
L’Europa ha tenuto negli ultimi anni una posizione di leadership sul tema “cambiamento climatico”, ma con l’elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti, anche questi ultimi stanno assumendo un ruolo sempre più importante nel dibattito internazionale. Gli USA si presenteranno a Copenhagen con la proposta di un target del 17% di riduzione delle loro emissioni di CO2 rispetto al 2005. 

Cina, India e Brasile 
Una controparte fondamentale, nel processo di negoziazione del nuovo quadro, sarà rappresentata dai paesi in avanzato stato di sviluppo (come Cina, India e Brasile), e dalla loro capacità di dotarsi di piani di sviluppo sostenibile (in grado di sganciare i trend di crescita del PIL dai trend emissivi) e di riduzione delle emissioni. La proposta dell’UE è che tali paesi possano già al 2020 sviluppare azioni di mitigazione in grado di ridurre le emissioni del 30% rispetto ai livelli del 1990 (pochi giorni fa la Cina ha espresso la volontà di definire un percorso di riduzione dell’intensità di emissioni).

L'IMPEGNO DI EDISON

Edison e le rinnovabili 
Edison è da sempre attiva nel settore delle fonti rinnovabili che ritiene strategiche: 
- per diversificare il fuel mix del proprio parco centrali; 
- per far fronte agli impegni assunti dall’Italia a livello europeo nella lotta ai cambiamenti climatici; 
- come business stand alone con approccio di operatore industriale in un settore dal potenziale elevato di crescita. 

La situazione oggi: 2074 MW 
Oggi, il Gruppo gestisce impianti energia elettrica da fonti rinnovabili per una capacità installata di 2074 MW. Di questi la gran parte proviene da centrali idroelettriche da grandi derivazioni per 1690 MW, impianti eolici per 354 MW e impianti mini-hydro per 30 MW. 

Linee di crescita 
Le linee di crescita di Edison si focalizzano principalmente su: 
- ulteriore aumento della capacità eolica installata in Italia ed espansione all’e stero; 
- crescita nel fotovoltaico in coerenza con i nuovi incentivi del Conto Energia; 
- idroelettrico - ripotenziamento e riammodernamento e opportunità di sviluppo di impianti mini idro.

Impianto solare di Altomonte (CS) 
Con ca. 100.000 mq di superficie impegnata, nel 2009 Edison debutta nel settore del fotovoltaico con il completamento dell’impianto della capacità di 3,3 MW picco ad Altomonte accanto alla centrale a ciclo combinato a gas naturale. E’ composto da ca. 16.500 pannelli in silicio cristallino, per una produzione media di 4,4 GWh anno). L’impianto consente un risparmio nelle emissioni di CO2 pari a circa 2.000 tonnellate all’anno.

Impianto solare presso la sede Edison di Milano 
Da gennaio 2009 è entrato in esercizio anche l’impianto fotovoltaico installato sul tetto della sede di Foro Buonaparte a Milano. Con una potenza pari a 20 kW, l’impianto è stato realizzato con le più moderne tecnologie disponibili utilizzando moduli in silicio monocristallino. I pannelli sono in grado di assicurare un’efficienza del 17%. L’impianto consente un risparmio nelle emissioni di CO2 pari a circa 10,3 tonnellate all’anno.

Eolico in crescita 
Negli ultimi anni Edison ha dato un forte impulso al business eolico coerentemente con le prospettive di crescita in Italia dove nel 2008 si è registrato il boom delle installazioni con nuovi impianti per 1.010 MW raggiungendo così una capacità complessiva di 3.736 MW. Secondo gli obiettivi di piano, Edison arriverà entro il 2011-2012 a ca. 440-450 MW di nuova capacità eolica: 

- Italia: Già nel 2009 è entrato in esercizio l’impianto di Melissa/Strongoli in Calabria da 50 MW ed è in costruzione un parco eolico da 30 MW a Mistretta in Sicilia. Sono attualmente in fase avanzata di autorizzazione altri progetti per circa 70 MW. Oggi, gli impianti eolici di Edison sono concentrati in Abruzzo (114 MW); Puglia (85 MW), Molise (50 MW) e Campania (40 MW); 
- Estero: Si prevede lo sviluppo di impianti green field da realizzare in particolare nel sud est europeo (Romania e Grecia). 

Fotovoltaico 
E’ prevista la crescita nel settore fotovoltaico sfruttando la pipeline esistente di progetti, in modo coerente con il nuovo incentivo del Conto Energia.

Idroelettrico 
Nel settore idroelettrico proseguono le attività di ripotenziamento e riammodernamento delle centrali idroelettriche del gruppo. Saranno perseguite le eventuali opportunità di incremento della capacità installata attraverso lo sviluppo del mini-idroelettrico. 

Biomasse 
Entro il 2009 entrerà in esercizio la centrale a biomassa solida di Castellavazzo (BL), a valle del progetto di rifacimento effettuato attraverso Sistemi di Energia, società controllata da Edison attiva anche con impianti mini.idro (ca. 19 MW). 

Sostegno all’efficienza energetica 
Edison da qualche mese è entrata con decisione nel mercato dell’Efficienza Energetica e Sostenibilità creando una propria area di business. Il modello che Edison intende promuovere è semplice ma innovativo: mettendo a disposizione la sua esperienza di operatore energetico, Edison analizza la struttura dei consumi del cliente, impegnandosi sul conseguimento del risultato attraverso interventi di ottimizzazione e di autoproduzione. Inoltre, Edison è disponibile a intervenire con proprie risorse finanziarie per sostenere l’investimento, a vantaggio non solo del cliente ma anche della collettività, con evidenti ricadute positive in termini di contenimento delle emissioni (protocollo di Kyoto). Il risparmio realizzato sulla bolletta energetica rappresenta la remunerazione dell’investimento a favore sia di Edison, che dell’investimento garantisce l’efficacia e condivide il rischio imprenditoriale, sia del cliente. 

Musica sostenibile: Edison-Change the Music 
Un concerto verde. È la sfida lanciata da Edison con Change the music, il primo progetto italiano per sviluppare la cultura della sostenibilità e del risparmio energetico nella musica, arrivato quest’anno alla seconda edizione. progetto partner della Sustainable Energy Europe Campaign promossa dalla Commissione Europea. Un concerto ecosostenibile, infatti, riduce le emissioni di CO2 di oltre il 70% rispetto a un concerto tradizionale. Le soluzioni per abbattere le emissioni nei concerti riducono fino al 70% la CO2 dovuta ai trasporti, del 60% quella generata dai consumi elettrici e fino al 56% quella per materiali e rifiuti. Il concerto verde di Edison si è tenuto ai Magazzini Generali di Milano, il 23 novembre, con le special guests Elio e le storie Storie Tese e Mondo Marcio. L’iniziativa ha riscosso un crescente successo nel mondo musicale italiano: 350 band emergenti iscritte al contest dell’edizione 2009 ed ha un grande seguito tra i social network: 47.000 visite e 2.200 Amici su MySpace, 360 Fans su Facebook, e 130 Followers su Twitter.